[57,1]
57 S'è osservato che è proprietà degli antichi poeti ed
artisti il lasciar molto alla fantasia ed al cuore del lettore o spettatore.
Questo però non si deve prendere per una proprietà isolata ma per un effetto
semplicissimo e naturale e necessario della naturalezza con cui nel descrivere
imitare ec. lasciano le minuzie e l'enumerazione delle parti tanto familiare ai
moderni descrivendo solo il tutto con disinvoltura, e come chi narra non come
chi vuole manifestamente dipingere muovere ec. Nella stessa maniera Ovidio il cui modo di dipingere è
l'enumerare (come i moderni descrittivi sentimentali ec.) non lascia quasi
niente {a fare} al lettore, laddove Dante che con due parole desta un'immagine lascia molto
a fare alla fantasia, ma dico a fare non già faticare, giacchè ella
spontaneamente concepisce quell'immagine e aggiunge quello che manca ai tratti
del poeta che son tali da richiamar quasi necessariamente l'idea del tutto. E
così presso gli antichi in ogni genere d'imitazione della natura.