[588,1] Negli uomini dunque non c'è nulla di simile,
ne[nè] si può dedur nulla in proposito loro,
dall'esempio delle api. Perchè le piccole (certo piccole in proporzione della
disparità delle api), dico le piccole disparità o superiorità di forze, di
statura, d'ingegno ec. che s'incontrano negli uomini, sono disparità o
superiorità accidentali, e provenienti da cause subalterne; come sono
inferiorità accidentali quelle che vengono da malattie, da cadute, disgrazie
d'ogni genere ec. Sono dico accidentali queste o superiorità, o inferiorità,
cioè non sono regolari, e non appartengono all'ordine primitivo, costante,
invariabile,
589 essenziale della specie, come la
disparità delle api. Che se queste tali superiorità dessero a chi le possiede,
un diritto di comandare e di essere
ubbidito, 1. dove molti le possedessero in ugual grado, o non si saprebbe a chi
ubbirire, o tutti quei tali dovrebbero comandare, ed ecco svanita l'idea
dell'unità: 2. dove non ci fosse disparità nessuna, il principato non sarebbe
naturale, dove ci fosse, sarebbe naturale: 3. e di più siccome le disparità
possono nascere accidentalmente in diversi tempi, perciò in una stessa società
{anzi} generazione di uomini, oggi non sarebbe
naturale il principato, domani sì: 4. il fanciullo futuro superiore di forze ec.
siccome ancora non è tale, e forse non diverrà tale, se non per cause
accidentalissime, e imprevedibili; così non avrebbe ancora
nessun[nessuna] ombra di quel diritto al
comando, che avrà poi per natura: 5.
questo diritto supposto naturale, non dovrebbe tuttavia durare se non quanto
durasse la superiorità in quello o in quei tali; sicchè questi perdendo il
vigore del corpo, o dell'ingegno, o dell'animo, la virtù, il coraggio ec. per
malattie, per disgrazie, per circostanze, per cangiamento e corruzione di
590 opinioni, di costumi ec. per abuso fatto del corpo,
o in ogni modo invecchiando, il che è inevitabile; perderebbero essenzialmente
non solo in fatto ma in diritto quel comando, che si suppone avessero
naturalmente e per se. {+V. p. 609.
capoverso 1.} Insomma gli accidenti sono del
tutto fuori d'ogni considerazioni[considerazione], intorno all'ordine primitivo e stabile, e alla
natura di qualunque cosa. (29-31. Gen. 1821).
609,1609,1