[595,1] Quella frase o metafora nostra volgarissima e
familiare di cuocere per molestare, travagliare, tormentare, e affligger
l'animo (così la Crusca v. Cuocere
§. 3.), fu parimente presso i latini nel verbo coquere, e ciò anche ne' più antichi.
*
Ennio presso Cic. (Cato maior seu de
Senect. c. 1.) Il Forcellini ne porta anche altri due esempi, l'uno di Virgilio, l'altro di Stazio. L'Appendice nulla.
O Tite, si quid ego adiuvero, curamque levasso,
Quae nunc te coquit, et versat in pectore
fixa,
Ecquid erit pretii?