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[640,1]  Dico in secondo luogo che infinite cose vi sono, le quali non si possono esprimere mediante veruna circollocuzione. Verbigrazia quello che i francesi intendono {così spesso} per la parola génie (usata nello stesso senso dal Magalotti, come dice il Monti nella Biblioteca Italiana). Come esprimere per circollocuzione quello che non si può definire? Dove manca la facoltà della definizione, manca parimente della circollocuzione. E queste tali cose che s'intendono chiaramente, facilmente, e pienamente, per via di una parola convenuta, ma non si potrebbero nè definire adequatamente, nè dare ad intendere per nessuna circollocuzione, sono infinite in ogni genere, massimamente poi nelle materie filosofiche della natura ch'elle sono oggidì, nelle materie astratte ec. Ed è ben naturale,  641 perchè le parole son fatte per le cose: a quella tal cosa, corrisponde quella tal parola; altre parole, ancorchè molte non corrispondono. Sussiste la cosa, sussiste l'idea, sussiste la maniera di significarla e definirla, ma quella maniera, quel mezzo, e non altro.