[824,1] Questo, dico, accade facilmente all'individuo umano,
rispettivamente alla sua propria specie. Ma rispetto ad un'altra specie non
825 così. 1. Perchè le idee che son vere relativamente
alla specie nostra, noi (e così ciascuna specie di viventi) le crediamo (e ciò
per natura) vere assolutamente: quello ch'e[è]
buono e perfetto per noi, lo crediamo buono e perfetto assolutamente; e quindi
misurando le altre specie sulla nostra misura, le stimiamo tutte inferiori
d'assai; nè possiamo mai credere che {in} una specie
diversa dalla nostra ci sia tanta bontà e perfezione quanta in essa nostra,
perchè la perfezione essendo relativa e particolare, noi la crediamo assoluta, e
norma universale. 2. Perchè non ci possiamo mai porre nei piedi e nella mente di
un'altra specie (come nessun bruto), per concepire le idee ch'essa ha del buono,
del bello, del perfetto, e misurare quella specie secondo queste idee, le quali
sono diversissime dalle nostre, e non entrano nella capacità della nostra
natura, e nel genere della nostra facoltà nè intellettiva, nè immaginativa, nè
ragionatrice, nè concettiva
826 ec. Ec. (20. Marzo
1821.).