[872,2] Dal che segue per primo corollario, che dunque nessun
vivente, è destinato precisamente alla società, il cui scopo non può essere se
non il ben comune degl'individui che la compongono: cosa opposta all'amore
esclusivo e di preferenza, che ciascuno inseparabilmente
873 ed essenzialmente porta {a} se stesso, ed
all'odio degli altri, che ne deriva immediatamente, e che distrugge per essenza
la società. Così che la natura non può nel suo primitivo disegno aver
considerata, nè ordinata altra società nella specie umana, se non simile più o
meno a quella che ha posta in altre specie, vale a dire una società accidentale,
e nata e formata dalla passeggera identità d'interessi, e sciolta col mancare di
questa; ovvero durevole, ma lassa o vogliamo dir larga e poco ristretta, cioè di
tal natura che giovando agli interessi di ciascuno individuo in quello che hanno
tutti di comune, non pregiudichi agl'interessi {o
inclinazioni} particolari in quello che si oppongono ai generali. Cosa
che accade nelle società de' bruti, e non può mai accadere in una società, così
unita, ristretta, precisa, e determinata da tutte le parti, come è quella degli
uomini.