[905,1]
905 Ma da che il progresso dell'incivilimento o sia
corruzione, e le altre cause che ho tante volte esposte, hanno estinto affatto
il popolo e la moltitudine, fatto sparire le nazioni, tolta loro ogni voce, ogni
forza, ogni senso di se stesse, e per conseguenza concentrato il potere
intierissimamente nel monarca, e messo tutti i sudditi e ciascuno di essi, e
tutto quello che loro in qualunque modo appartiene, in piena disposizione del
principe; allora e le guerre son divenute più arbitrarie, e le armate
immediatamente cresciute. Ed è cosa ben naturale, e non già casuale, ma
conseguenza immancabile e diretta della natura delle cose e dell'uomo. Perchè
quanto un uomo può adoperare in vantaggio suo, tanto adopera; ed ora che il
principe può adoperare al suo qualunque scopo o desiderio, tutta quanta è, e
tutto quanto può la nazione, segue ch'egli l'adopri effettivamente senz'altri
limiti che quelli di lei stessa, e delle sue possibili forze. Il fatto lo prova.
Luigi 14. o primo, o uno de' primi
di quei regnanti che appartengono all'epoca della perfezione del dispotismo,
diede subito l'esempio al mondo, della moltitudine delle armate. Dato che sia
questo esempio il seguirlo è necessario. Perchè siccome oggi la grandezza di
un'armata è arbitraria bensì, ma dipende, e deve corrispondere quanto si possa a
quella del nemico,
906 così se quella del nemico è
grande, bisogna che ancor voi, se potete, ancorchè non voleste, facciate che la
vostra sia grande, e superi, potendo, in grandezza la nemica; nello stesso modo
che la potreste far piccola, anzi menomissima per le stesse ragioni, nel caso
opposto, come ho detto p. 902.
Infatti l'esempio di Luigi 14. fu
seguito sì da' principi suoi nemici, sì da Federico secondo, il filosofo despota, e l'autore di molti nuovi
progressi del despotismo, da lui felicemente coltivato e promosso. Ed egli
parimente obbligò alla stessa cosa i suoi nemici. Finalmente la cosa è stata
portata all'eccesso da Napoleone, per ciò
appunto ch'egli è stato l'esemplare della forse ultima perfezione del
despotismo. Non però questo eccesso è l'ultimo a cui vedremo naturalmente e
inevitabilmente arrivare la cosa.