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[915,1]  Tale infatti era la schiavitù nelle antiche repubbliche. Tale in grecia, tale quella degl'Iloti, stirpe tutta schiava presso i Lacedemoni, oriunda di Elos (῞Ελος) terra (oppidum) o città (così Strabone presso il Cellar. 1. 967.) del Peloponneso, presa a forza da' Lacedemoni nelle guerre, credo, Messeniache, e ridottane tutta la popolazione in ischiavitù, {sì essa come i suoi} discendenti in perpetuo. V. l'Encicloped. Antiquités, art. Ilotes, e il Cellario 1. 973. Tale la schiavitù presso i Romani, della quale v. fra gli altri il Montesquieu,  916 Grandeur etc. ch. 17. innanzi alla metà. Floro 3. 19. Terra frugum ferax, * (Sicilia) et quodammodo suburbana provincia, latifundiis civium Romanorum tenebatur. Hic ad cultum agri frequentia ergastula, catenatique cultores, materiam bello praebuere. * E quanta fosse la moltitudine degli schiavi presso ai Romani si può congetturare dalla guerra servile, e dal pericolo che ne risultò. Ne avevano i Romani, cred'io, d'ogni genere di nazioni; e Floro l. c. nomina un servo Siro cagione e capo della guerra servile; Frontone nell'ultima epist. greca, una serva Sira ec. ec. cose che si possono vedere in tutti gli scrittori delle antichità Romane. {+V. il Pignorio de Servis, e, se vuoi, l'articolo originale del Cav. Hager nello Spettatore di Milano 1. Aprile 1818. Quaderno 97. p. 244. fine - 245. principio, dove si tocca questo argomento della gran moltitudine de' servi romani, e se ne adducono alcuni esempi e prove, e si cita il detto Pignorio che dovrebbe trovarsi nel Grevio ec. Cibale schiava Affricana è nominata nel Moretum.}