[947,1] 3. Il male è quando dai generali si passa ai
particolari, cioè dal sistema alla considerazione delle verità che lo debbono
formare. Ovvero quando da pochi ed incerti, e mal connessi, ed infermi
particolari, da pochi ed oscuri rapporti, si passa al sistema, ed ai generali.
Questi sono i vizi de' piccoli spiriti, parte per la loro stessa piccolezza, e
la facilità che hanno di persuadersi; parte per la pestifera smania di formare
sistemi, inventar paradossi, creare ipotesi in qualunque maniera, affine
948 d'imporre alla moltitudine, e parer d'assai. Allora
l'amor di sistema, o finto, o vero e derivante da persuasione, è dannosissimo al
vero; perchè i particolari si tirano per forza ad accomodarsi al sistema formato
prima della considerazione di essi particolari, dalla quale il sistema dovea
derivare, ed a cui doveva esso accomodarsi. Allora le cose si travisano, i
rapporti si sognano, si considerano i particolari in quell'aspetto solo che
favorisce il sistema, in somma le cose servono al sistema, e non il sistema alle
cose, come dovrebb'essere. Ma che le cose servano ad un sistema, e che la
considerazione di esse conduca il filosofo e il pensatore ad un sistema (sia
proprio, sia d'altri), è non solamente ragionevole e comune, ma indispensabile,
naturale all'uomo, necessario; è inseparabile dalla filosofia; costituisce la
sua natura ed il suo scopo: e concludo che non solamente non ci fu, ma non ci
può esser filosofo nè pensatore per grande, e spregiudicato, ed amico del {puro} vero, ch'ei possa essere, il quale non si formi o
non segua un sistema {+(più o meno vasto
secondo la materia, e secondo che l'ingegno del filosofo è sublime, e
secondo ch'è acuto e penetrante nella investigazione speculazione e
ritrovamento de' rapporti)} e ch'egli non sarebbe filosofo nè
pensatore, se questo non gli accadesse, ma si confonderebbe con chi non pensa, e
si contenta di non avere idea nè concetto chiaro e stabile intorno a veruna
cosa. (I quali pure hanno sempre un sistema, più o meno chiaro, anzi più esteso,
e per loro più persuasivo {e più chiaro e certo,} che
non l'hanno i pensatori.) Sia
949 pure un sistema il
quale consista nell'esclusione di tutti i sistemi, come quello di Pirrone, e quello che fa quasi il
carattere del nostro secolo. (16. Aprile 1821.)
{{V. p. 950. capoverso 2.}}