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992 Ma del resto i greci di qualunque parte, ancorchè
sudditi romani, ancorchè cittadini romani, ancorchè vissuti lungo tempo in
Roma o in italia, ancorchè
scrivendo precisamente in italia o in
Roma, e in mezzo ai latini, ancorchè scrivendo ai
romani tanto gelosi del predominio del loro linguaggio, come sì è veduto p. 982. - p. 983. ancorchè
nel tempo dell'assoluta padronanza, ed intiera estensione del dominio della
nazione latina, ancorchè impiegati in cariche, in onori ec. al servizio de'
Romani, e nella stessa roma, ancorchè finalmente nominati
con nomi e prenomi latini, scrissero sempre in greco, e non mai altrimenti che
in greco. Così Polibio, familiare,
compagno, e commilitone del minore
Scipione; così Dionigi
d'Alicarnasso, vissuto 22 anni in Roma; così
Arriano prenominato Flavio, (Fabric., B. G. 3. 269. not.
b.) fatto cittadino Romano, senatore, Console, caro all'imperatore Adriano, e mandato prefetto di
provincia armata in Cappadocia; così Dione Grisostomo cognominato Cocceiano dall'Imperatore Cocceio Nerva, vissuto gran
tempo in Roma, e familiare del detto Imperatore e di Traiano; così l'altro Dione prenominato Cassio e cognominato parimente
Cocceiano ec.; così Plutarco
ec.; così Appiano ec. così Flegone, ec.; così Galeno prenominato Claudio ec.; così Erode Attico prenominato Tiberio Claudio, ec.; {così Plotino
ec.;} (v. per ciascuno di questi il Fabricio) così quell'Archia
poeta ec. (v. Cic.
pro Archia).