[1135,1] 2. Le diversissime relazioni ch'ebbero i popoli
greci con popoli stranieri d'ogni sorta, mediante il commercio, le guerre, le
colonie, le spedizioni d'ogni genere ec. ec. relazioni antichissime ed anteriori
a quei primi tempi che noi possiamo conoscere della lingua greca; relazioni che
hanno certo influito assaissimo su detta lingua, e moltiplicate le sue ricchezze
per l'una parte, per l'altra mandate molte sue {proprie ed
antichissime} radici in disuso, ed altre svisatene ed alteratene (V.
in questo proposito il luogo di Senofon. della lingua
Attica); recano altro gravissimo impedimento al nostro fine. Trattandosi
massimamente di relazioni con popoli le cui lingue sono quali del tutto
sconosciute, quali malissimo note. I latini ebbero altrettante e forse maggiori
relazioni con {forse} maggior numero di popoli, ma in
tempi più moderni. Il che 1.o diminuisce la difficoltà delle ricerche: 2.o la
lingua latina essendo già formata, anzi sul punto di essere la più colta del
mondo dopo la greca, (dico quando incominciarono
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le grandi ed estese relazioni de' latini cogli stranieri) era meno soggetta ad
esserne alterata, se non altro, nel suo fondo principale: 3.o Conoscendo noi
bastantemente i tempi della lingua latina anteriori a dette relazioni, le
alterazioni che poterono poi sopravvenire a essa lingua non pregiudicano alle
nostre ricerche, le quali riguardano gli antichissimi elementi di quella lingua
che si parlava quando Roma o non era ancor nata, o era
fanciulla. Infatti gli eruditi inglesi che hanno cercato di provare l'affinità
del sascrito colle lingue antiche Europee, sebben credono la greca derivata
dall'origine stessa che la latina, hanno tuttavia scelto piuttosto questa per le
loro osservazioni, dicendo che la penisola
d'Italia vorrà probabilmente riputarsi più
favorevole (della grecia) alla pura trasmissione della lingua originale, potendo essa essersi tenuta
più lontana dalla mescolanza di nazioni circonvicine, e di linguaggi
diversi. (Edinburgh Review. Annali di Scienze e
lett.
Milano 1811. Gennaio. n. 13. p. 38. fine.)
{+E si trova effettivamente maggiore
analogia fra certe voci ec. latine e sascrite, che fra le stesse greche e
sascrite, e pare che la lingua lat. ne abbia meglio conservate le prime
forme. L'H derivata dall'Heth dell'alfabeto fenicio, samaritano ed Ebraico,
il quale Heth era un'aspirazione densa o aspra (Encyclop. planches des
caractères) simile all'j spagnuolo (Villefroy), ha conservata nel latino la sua qualità di
carattere aspirativo, laddove è passata a dinotare una e lunga nel greco, dove antichissimamente era pur segno
d'aspirazione o spirito. La f {e il v} mancanti
all'alfabeto Fenicio (Encyclop. l. c.) mancarono pure come vedemmo
all'antico alfabeto latino.}
{{V. p. 2004.
2329. (e la p. 2371.
fine.}}