Civiltà va dal sud al nord.
Civilization goes from south to north.
1026,1 2331,1 4256,1mezza civiltà.
half-civilization.
2331,1Congetture sopra una futura civilizzazione de' bruti.
Conjectures on a future civilization of animals.
4279,4[1026,1] Se i principi risuscitassero le illusioni, dessero
vita e spirito ai popoli, e sentimento di se stessi; rianimassero con qualche
sostanza, con qualche realtà gli errori e le immaginazioni costitutrici e
fondamentali delle nazioni e delle società; se ci restituissero una patria; se
il trionfo, se i concorsi pubblici, i giuochi, le feste patriotiche, gli onori
renduti al merito, ed ai servigi prestati alla patria tornassero in usanza;
tutte le nazioni certamente acquisterebbero, o piuttosto risorgerebbero a vita,
e diverrebbero grandi e forti e formidabili. Ma le nazioni meridionali
massimamente, e fra queste singolarmente l'italia e la
grecia (purchè tornassero ad esser nazioni)
diverrebbero un'altra volta invincibili. Ed allora
1027
si tornerebbe a conoscere la vera ed innata eminenza della natura meridionale
sopra la settentrionale, eminenza che le nostre nazioni ebbero sempre, mentre
non mancarono di forti, grandi, e generali illusioni, e de' motivi e
dell'alimento di esse; eminenza che da gran tempo, ma specialmente oggi, sembra
per lo contrario, con vergogna, dirò così, della natura, appartenere (e non solo
nella guerra, ma in ogni genere di azione, di energia, e di vita) agli abitatori dei ghiacci e delle nebbie, alle regioni meno
favorite, anzi quasi odiate dalla natura:
*
.
Quod latus mundi nebulae malusque
Juppiter urget.
[2331,1]
Alla p. 928.
L'Asia fu la prima a brillare nel mondo per la
potenza: essa ebbe le prime nazioni le
prime patrie, e perciò ella regnò o
colle colonie, o colle leggi medesime e col governo le altre parti del mondo che
da lei furono popolate. Dopo l'Asia, o
contemporaneamente, l'Egitto divenne nazione e patria, e
l'Egitto divenne conquistatore e quasi centro del
mondo sotto Sesostri ec. La
Grecia chiamata bambina presso Platone, perchè recentissima rispetto alle dette nazioni; la
grecia, quel piccol tratto
d'europa, divenne à son tour il centro del mondo, e
la più potente parte di esso, perchè? Perch'ella in quel tempo era divenuta
nazione e patria, mentre l'Asia e
l'Egitto aveano cessato di esserlo, e conservava il
costume naturale, perduto dagli Asiatici ec. E dopo
2332 che la grecia a causa di questa preponderanza,
essendosi resa formidabile ai più grandi regni, pervenne poi anche a
conquistarli, distrusse l'immenso impero Persiano,
compreso l'Egitto, e mediante le conquiste di Alessandro, l'Asia
l'Affrica, l'europa divennero
effettivamente greche, e provincie greche, dopo tutto ciò per qual motivo
quell'italia fin allora sconosciuta nel mondo, ignota
nel numero delle nazioni e delle potenze, crescendo a poco, ingoiò la
grecia e il suo impero, e stabilì il propro regno
sulle ruine di quello di Semiramide,
di Ciro, di Alessandro ec. ec.? Perchè
l'italia più tardi delle altre parti del mondo era
divenuta nazione: la natura già fuggita anche dalla
grecia, restava in questo fondo
d'europa: vi sorgeva la mediocre civiltà (più vicina
all'eccesso della barbarie, che all'eccesso della civilizzazione a cui dopo gli
Assiri, gli Egizi, i Persiani, erano arrivati anche i greci); e questa li fece
padroni del mondo: e sempre che la mezzana civiltà troverassi in mezzo o a
popoli non tocchi affatto da incivilimento, o a popoli
2333 pienamente inciviliti (quale fu poi il caso de' settentrionali
sull'impero romano, e lo è oggi di nuovo, massime
riguardo alla Russia, sul resto
d'europa); sempre che una nazione una patria esisterà
in mezzo a popoli che non abbiano mai avuta, o per l'estremo incivilimento
abbiano perduta la nazione e la patria; la mezzana civiltà trionferà di tutto il
mondo, e quella nazione che resta, o che nasce, per piccola che sia, diverrà
conquistatrice, e segnerà il suo nome nel catalogo delle nazioni che hanno
dominato universalmente; finchè questo medesimo dominio non la ridurrà allo
stato delle potenze da lei vinte, e distruggerà il suo potere. Il che oggi,
stante la marcia accelerata delle cose umane, avverrà più presto che non soleva
anticamente.
[4256,1] È molto notabile nella considerazione comparativa
delle antiche e delle moderne nazioni civili, che quelle furono tutte quante di
situazione meridionali. Dell'Italia non era ben civile
che la parte meridionale. Del resto dell'europa, la
grecia sola. Dell'Asia, solo
il mezzodì, sì quello civilizzato dai greci, e sì
l'India, la Persia ec.
Dell'Affrica non parlo, la quale è meridionale tutta.
Or questo doveva necessariamente produrre, e produsse, una grandissima
differenza, sì nei costumi, nei modi del vivere, negli esercizi, nelle
instituzioni pubbliche e private, sì nei caratteri dei popoli civili e della
civiltà antica, dai costumi, dai caratteri, dalla civiltà moderna. Perchè,
secondo quella verissima osservazione già fatta da altri, che la civiltà è
andata sempre, e va tuttavia progredendo dal sud al nord, ritirandosi da quello;
i popoli civili moderni sono tutti settentrionali, o più settentrionali che gli
antichi; o certo risedendo, come è manifesto, la maggior civiltà moderna nel
settentrione (ciò si vede anche in America), il resto dei
popoli più o manco civili, pigliano dai settentrionali il carattere della lor
civiltà. E in somma la civiltà antica fu una civiltà meridionale, la nostra è
una civiltà settentrionale. Proposizione che siccome a prima vista si riconosce
per verissima moralmente, così nè più nè meno è vera letteralmente presa, e
geograficamente. Differenza del resto grandissima e sostanzialissima, se non
principale, e includente in se tutte le altre. L'antichità medesima e la maggior
naturalezza degli antichi, è una specie di meridionalità nel tempo. (14.
Marzo. 1827. Recanati.).
[2331,1]
Alla p. 928.
L'Asia fu la prima a brillare nel mondo per la
potenza: essa ebbe le prime nazioni le
prime patrie, e perciò ella regnò o
colle colonie, o colle leggi medesime e col governo le altre parti del mondo che
da lei furono popolate. Dopo l'Asia, o
contemporaneamente, l'Egitto divenne nazione e patria, e
l'Egitto divenne conquistatore e quasi centro del
mondo sotto Sesostri ec. La
Grecia chiamata bambina presso Platone, perchè recentissima rispetto alle dette nazioni; la
grecia, quel piccol tratto
d'europa, divenne à son tour il centro del mondo, e
la più potente parte di esso, perchè? Perch'ella in quel tempo era divenuta
nazione e patria, mentre l'Asia e
l'Egitto aveano cessato di esserlo, e conservava il
costume naturale, perduto dagli Asiatici ec. E dopo
2332 che la grecia a causa di questa preponderanza,
essendosi resa formidabile ai più grandi regni, pervenne poi anche a
conquistarli, distrusse l'immenso impero Persiano,
compreso l'Egitto, e mediante le conquiste di Alessandro, l'Asia
l'Affrica, l'europa divennero
effettivamente greche, e provincie greche, dopo tutto ciò per qual motivo
quell'italia fin allora sconosciuta nel mondo, ignota
nel numero delle nazioni e delle potenze, crescendo a poco, ingoiò la
grecia e il suo impero, e stabilì il propro regno
sulle ruine di quello di Semiramide,
di Ciro, di Alessandro ec. ec.? Perchè
l'italia più tardi delle altre parti del mondo era
divenuta nazione: la natura già fuggita anche dalla
grecia, restava in questo fondo
d'europa: vi sorgeva la mediocre civiltà (più vicina
all'eccesso della barbarie, che all'eccesso della civilizzazione a cui dopo gli
Assiri, gli Egizi, i Persiani, erano arrivati anche i greci); e questa li fece
padroni del mondo: e sempre che la mezzana civiltà troverassi in mezzo o a
popoli non tocchi affatto da incivilimento, o a popoli
2333 pienamente inciviliti (quale fu poi il caso de' settentrionali
sull'impero romano, e lo è oggi di nuovo, massime
riguardo alla Russia, sul resto
d'europa); sempre che una nazione una patria esisterà
in mezzo a popoli che non abbiano mai avuta, o per l'estremo incivilimento
abbiano perduta la nazione e la patria; la mezzana civiltà trionferà di tutto il
mondo, e quella nazione che resta, o che nasce, per piccola che sia, diverrà
conquistatrice, e segnerà il suo nome nel catalogo delle nazioni che hanno
dominato universalmente; finchè questo medesimo dominio non la ridurrà allo
stato delle potenze da lei vinte, e distruggerà il suo potere. Il che oggi,
stante la marcia accelerata delle cose umane, avverrà più presto che non soleva
anticamente.
[4279,4] Congetture sopra una futura civilizzazione dei
bruti, e massime di qualche specie, come delle scimmie, da operarsi dagli uomini
a lungo andare, come si vede che gli uomini civili hanno incivilito molte
nazioni o barbare o selvagge, certo non meno feroci, e forse meno ingegnose
delle scimmie, specialmente di alcune specie di esse; e che insomma la
civilizzazione tende naturalmente a propagarsi,
4280 e
a far sempre nuove conquiste, e non può star ferma, nè contenersi dentro alcun
termine, massime in quanto all'estensione, e finchè vi sieno creature
civilizzabili, e associabili al gran corpo della civilizzazione, alla grande
alleanza degli esseri intelligenti contro alla natura, e contro alle cose non
intelligenti. Può servire per la Lettera a un giovane del
20.o secolo.
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