[526,1]
Alla p. 477.
Floro è noto per il molto che ha
di poetico, non solo nell'invenzione, nell'immaginazione, evidenza, fecondità,
come Livio, ma nella sentenza e nella
frase, anzi non tanto nella facoltà, quanto nella maniera, nello stile, e nella
volontà. E in ogni modo Floro ha tanto
di gravità, nobiltà, posatezza, ed ancora castigatezza, in somma tanto sapor di
prosa, quanto non si troverà facilmente in nessun moderno, se non forse, ma dico
forse, in qualcuno de' nostri cinquecentisti. E quella stessa dose di pregi
(senza
527 i quali però non ci può esser buona nè vera
prosa) basterebbe per fare ammirare uno scrittore de' nostri tempi, e farlo
giudicare sommo ed unico. (Aggiungete tutto quello che spetta alla lingua:
eleganza, purità sufficientissima, armonia, varietà ec. {forma de' periodi, e loro disposizione e connessione ec.).} Ora i
migliori e sommi prosatori francesi, in ordine a questi pregi, non sono degni di
venir nemmeno in confronto con uno de' peggiori ed infimi classici latini.
(19. Gen. 1821).
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