[1537,1] Gli odori sono quasi un'immagine de' piaceri umani.
Un'[un] odore assai grato lascia sempre un
certo desiderio forse maggiore che qualunqu'altra sensazione. Voglio dire che
l'odorato non resta mai soddisfatto neppur mediocremente: e bene spesso ci
accade di fiutar con forza, quasi per appagarci, e per render completo il
piacere senza potervi riuscire. Essi sono anche un'immagine delle speranze.
Quelle cose molto odorifere che son buone anche a mangiare, per lo più vincono
coll'odore il sapore, e questo non corrisponde mai all'aspettativa di quel
gusto, che dall'odore se n'era conceputa. E se voi osserverete vedrete che
odorando queste tali cose, vi viene quel desiderio che tante volte ci avviene
nella vita, d'immedesimarci in certo modo con quel piacere, il che ci spinge a
porcelo in bocca: e fattolo restiamo mal paghi. Nè solo nelle cose buone a
mangiare, ma anche negli altri odori ci sopravviene lo stesso desiderio; e
1538 fiutando p. e. con gran diletto un'acqua
odorifera, e non potendoci mai appagare di quella sensazione, ci vien voglia di
berla. (21. Agos. 1821.).
[1803,1] Una prova dell'indebolimento delle generazioni {+V. il
N.[Nuovo]
Ricoglitore, quaderno 31, p. 481.} si
è il vedere come oggi gli uomini generalmente e segnatamente le femmine sieno
(non per sola smorfia, ma in effetto)
1804 incapaci
dell'uso degli odori, che nuoce assolutamente ai loro nervi (e quanto il sistema
nervoso influisca e modifichi tutta la macchina e la vita umana, ciascuno lo
sperimenta), massime gli odori vivi, de' quali era sì gradito e continuo l'uso
non solo fra i greci e romani, com'è noto, ma fra' nostri antenati, come si vede
nel grande e costantissimo odore che esala da' vecchi armadi, scaffali, drappi
d'ogni sorta ec. ec. Oggi, massime la donna (che per l'addietro era
familiarissima agli odori), non può comportare se non gli odori deboli (e neppur
questi a lungo, nè troppo spesso), siccome la civiltà rende odiosi i colori
forti, introduce il gusto de' sapori languidi e dilicati. ec. ec. (29.
Sett. dì di S.
Michele. 1821.)
[1940,1] Quanto influisca l'opinione, la prevenzione, la
ricordanza, l'assuefazione ec. sul gusto o disgusto che producono negl'individui
i sapori, o considerati come semplici, o in composizione, è cosa giornalmente
osservabile e osservata. (18. Ott. 1821.).
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