29. Sett. dì di S. Michele. 1821.
[1803,1] Una prova dell'indebolimento delle generazioni {+V. il
N.[Nuovo]
Ricoglitore, quaderno 31, p. 481.} si
è il vedere come oggi gli uomini generalmente e segnatamente le femmine sieno
(non per sola smorfia, ma in effetto)
1804 incapaci
dell'uso degli odori, che nuoce assolutamente ai loro nervi (e quanto il sistema
nervoso influisca e modifichi tutta la macchina e la vita umana, ciascuno lo
sperimenta), massime gli odori vivi, de' quali era sì gradito e continuo l'uso
non solo fra i greci e romani, com'è noto, ma fra' nostri antenati, come si vede
nel grande e costantissimo odore che esala da' vecchi armadi, scaffali, drappi
d'ogni sorta ec. ec. Oggi, massime la donna (che per l'addietro era
familiarissima agli odori), non può comportare se non gli odori deboli (e neppur
questi a lungo, nè troppo spesso), siccome la civiltà rende odiosi i colori
forti, introduce il gusto de' sapori languidi e dilicati. ec. ec. (29.
Sett. dì di S.
Michele. 1821.)