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28. Sett. 1821.

[1802,2]  Non si sviluppa propriamente nell'uomo o nell'animale veruna facoltà. Bensì si sviluppano gli organi dell'uomo e dell'animale, e cogli organi, naturalmente, le loro  1803 naturali disposizioni o qualità, che li rendono (secondo ch'elle sono in maggiore o minor grado, che hanno questa o quella proprietà, che sono in maggiore o minor numero, che sono più o meno sviluppate; a seconda dell'età, e degli accidenti corporali dell'individuo) capaci di acquistare coll'assuefazione questa o quella facoltà, in maggiore o minor grado, numero ec. Ma l'assuefazione ha tanta forza di modificare gli organi (specialmente umani, più conformabili degli altri) che una sola qualità o disposizione di essi è suscettibile d'infinite e diversissime facoltà, {+e in diversissimi gradi;} il tale individuo avrà una facoltà, che un altro della specie stessa è così lontano dal possedere, che appena gli parrà compatibile coll'assoluta natura della sua specie ec. ec. ec. (28. Sett. 1821.).