15. Troppa considerazione del pericolo e sollecitudine di schivarlo, fa che vi si cade, o che non si opera nulla; osservazione applicata alla letteratura moderna comparativamente all'antica.
Too much consideration of danger and the effort of avoiding it brings it upon, or else nothing is done; how this observation applies to modern literature in comparison with the ancient.
9-10[9,2] In molte opere di mano dove c'è qualche pericolo (o di
fallare o di rompere ec.) una delle cose più necessarie perchè riescano bene è
non pensare al pericolo e portarsi con franchezza. Così i poeti antichi non
solamente non pensavano al pericolo in cui erano di
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errare, ma (specialmente Omero) appena
sapevano che ci fosse, e però franchissimamente si diportavano, con quella
bellissima negligenza che accusa l'opera della natura e non della fatica. Ma noi
timidissimi, non solamente sapendo che si può errare, ma avendo sempre {avanti} gli occhi l'esempio di chi ha errato e di chi
erra, e però pensando sempre al pericolo (e con ragione perchè {1.} vediamo il gusto corrotto del secolo che
facilissimãnte[facilissimamente] ci
trasporterebbe in sommi errori, 2. osserviamo le cadute di molti che per certa
libertà di pensare e di comporre partoriscono mostri, come sono al presente p.
e. i romantici) non ci arrischiamo di scostarci non dirò dall'esempio degli
antichi e dei Classici, che molti pur sapranno abbandonare, ma da quelle regole
(ottime e Classiche ma sempre regole) che ci siamo formate in mente, e diamo in
voli bassi, nè mai osiamo di alzarci con quella negligente e sicura e non
curante e dirò pure ignorante franchezza, che è necessaria nelle somme opere
dell'arte, onde pel timore di non fare cose pessime, non ci attentiamo di farne
delle ottime, e ne facciamo delle mediocri, non dico già mediocri di quella
mediocrità che riprende Orazio
[Horace, Ars poetica 265–74], e che in
poesia è insopportabile, ma mediocri nel genere delle buone cioè lavorate,
studiate, pulitissime, armonia espressiva, bel verso, bella lingua, Classici
ottimamente imitati, belle imagini, belle similitudini, somma proprietà di
parole, (la quale soprattutto tradisce l'arte) insomma tutto, ma che non son
quelle, non sono quelle cose secolari e mondiali, insomma non c'è più Omero
Dante l'Ariosto, insomma il Parini il Monti sono bellissimi ma non hanno nessun difetto. {{V. p. 461.}}