[1276,1]
1276 Voglio portare in conferma di ciò un altro
esempio, oltre ai già riferiti, per mostrare quanto giovino i lumi archeologici
alla ricerca delle antichissime radici. Silva è radice
in latino, cioè non {nasce} da verun'altra parola
latina {conosciuta.} Osservate però quanto ella sia
mutata dalla sua vecchia {e forse prima} forma. ῞Yλη è
lo stesso che silva per consenso di quasi tutti gli
etimologi. Or come la parola latina ha una s e un v davantaggio che la greca? Quanto alla s vedi quello che ho notato altrove p.
1127, vedi Jul. Pontedera
Antiquitt. Latinn. Graecarumq. Enarrationes
atque Emendatt. Epist. 2. Patav. Typis
Seminar. 1740. p. 18. (le due prime epistole meritano di esser lette
in questi propositi archeologici della lingua latina) ed ella è cosa già nota
agli eruditi. {+Nelle stesse antiche
iscrizioni greche si trova sovente il sigma
innanzi alle parole comincianti per vocale, in luogo dell'aspirazione. Anzi
questa scrittura s'è conservata in parecchie delle stesse voci greche, (come
nelle latine): p. e. σῦκον pronunziavasi da principio ὗκον o ὖκον
coll'aspirazione aspra o dolce, giacchè gli Eoli ne fecero Ⅎῦκον e i latini
ficus. V. l'Encyclop. in S.} Quanto al v ecco com'io la
discorro.