[1319,1] Del resto quanto la pura opinione indipendente
dall'assuefazione stessa e da ogni altra cosa, influisca sul giudizio e senso
del bello, si potrebbe mostrare con mille prove le più quotidiane, quantunque
perciò appunto meno avvertite. Chi non sa che una bellezza mediocre, ci par
grande, s'ella ha gran fama? E che ci sentiamo più inclinati, e proviamo il
senso della bellezza molto più vivo nel mirare una donna famosa per la
1320 beltà, che nel mirarne una più bella, ma ignota, o
meno famosa. Così pure se una donna non è bella, ma ha nome di esserlo o è
celebre per avventure galanti, o è stata contrastata ec. ec. ec. {+Così dico degli uomini rispetto alle
donne ec. ec.} Così negli scrittori: il senso del bello è molto
maggiore, più intimo, più frequente, più minuto, quando leggiamo p. e. un poeta
già famoso, e di merito già riconosciuto, che quando ne leggiamo uno, del cui
merito abbiamo da giudicare, sia pur egli più bello di molti altri che
sommamente ci dilettano. Il formare il gusto, in grandissima parte non è altro
che il contrarre un'opinione. Se il tal gusto, il tal genere ec. è disprezzato,
o se tu in particolare lo disprezzi, quell'opera di quel tal gusto o genere ec.
non piace. Nel caso contrario, e se tu cambi opinione, ecco che quella stessa
opera ti dà sommo piacere, e ci trovi infinite bellezze di cui prima neppur
sospettavi. Questo caso è frequentissimo in ogni genere di cose. Pochissimi
trovavano piacere nella lettura del buono stile italiano, durante l'ultima metà
del secolo passato, e i primi anni di questo. Oggi moltissimi; e quei medesimi
che non vi trovavano alcun diletto, {anzi noia ec.,}
oggi se ne pascono con gran piacere, perchè l'opinione in
italia è cambiata. Fra questi così cambiati, sono
ancor io.
Memorie della mia vita.Amore.Piaceri che noi ci facciamo da noi stessi, e
coll'assuefazione ec.Italia