[1479,1] Ma siccome queste tali differenze, e quindi le
differenze ne' significati delle parole che le esprimevano, erano sottilissime,
e spesso quasi metafisiche (che gli antichi, e massime i latini furono
ammirabilmente esatti e minuti nell'assegnare e precisare i significati delle
loro voci e modi, e v. p. 1115-16.
1162. capoverso 3.); così
naturalissimamente il popolo, incapace di troppe sottigliezze, e quando anche le
concepisse, incapace di por troppo squisita cura nella scelta delle parole,
cominciò, arricchite, ingrandite,
1480 e fecondate che
furono le lingue, a confondere quella parola o quel modo con un altro di poco
diversa significazione, a servirsi indifferentemente di voci destinate ad usi
simili ma distinti, a trascurare la minuta esattezza, e a poco {a poco} a dimenticare l'esatto e primo valore di una
parola o radicale o derivativa, ad usurpare quel genere di formazioni destinato
a quel genere di significati, in significati d'altro vicino genere, e finalmente
a dimenticare il proprio e preciso valore delle parole e dei modi; e col tempo e
colla forza prepotente dell'uso (che sotto molti aspetti nelle lingue non è che
abuso) confondendo i significati, moltiplicarli {di
nuovo} in ciascuna parola, e moltiplicar le parole significanti una
stessa cosa, benchè da principio differissero. In tal modo le lingue perderono
la facoltà che avevano al loro buon tempo di esprimere distintamente le menome
differenze delle idee, e queste differenze poco conosciute o notate dai
parlatori, fecero che svanissero le piccole ma reali differenze de' significati
delle parole. Ed ecco i sinonimi.
Romani. Latini. Loro lingua, carattere, costumi
ec.1115,21162,3