[1483,1] Non la maggior diligenza dunque, ma l'esser gli
scrittori antichi più vicini alle prime determinazioni de' significati e
formazioni delle parole, e il formarne essi stessi, non per lusso, che gli
antichi non conoscevano, ma per bisogno, o per utile, fanno ch'essi si
riguardino e siano veri modelli della proprietà delle voci e dei modi. E infatti
la diligenza che vien dall'arte come pur la produce, è in ragione inversa
dell'antichità. Ora la proprietà degli scrittori è in ragion diretta; e Plauto e Terenzio e gli altri antichi latini i più rozzi, sono
1484 tanto più propri quanto meno eleganti di Cicerone. Così i trecentisti
ignorantissimi, rispetto ai cinquecentisti ec. Dante rispetto al Petrarca e
al Boccaccio ec. V. la p. 1253.