[1548,1]
Alla p. 1449.
Vero è per altro che nè l'immaginazione de' vecchi sarà mai così feconda nè
forte ec. come quella de' giovani, nè quella de' moderni, come quella degli
antichi, nè la comandata come la spontanea. E quindi la poesia de' moderni
cederà sempre all'antica quanto all'immaginazione. E si può ben comandare a
questa, e renderla a viva forza anche più feconda e più gagliarda dell'antica,
ma non si riuscirà mai in questo modo a dare a' suoi parti quella bellezza,
quella grazia, quella vita che
1549 non ponno avere se
non le sue produzioni spontanee. Saranno anche più energici, e non per tanto
meno vivi, e men belli, anzi tanto meno
quanto più energici, derivando quest'energia dalla forzatura, e dalla tortura a
cui si mette la fantasia, per cavarne cose che facciano grand'effetto, e spirino
originalità ec. Tali sono ordinariamente i parti delle fantasie settentrionali,
parti la cui straordinaria forza non è vitale, ma come quella che si acquista
coll'acqua vite, e benchè più forti assai delle invenzioni greche, sono ben
lungi dall'aver la vita, e la sana complessione di queste.