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[1665,1]  Una notabile sorgente di piacere nella musica, è pur l'espressione, la significazione, l'imitazione. Questo neppure spetta al bello, come ho detto in proposito della fisonomia umana pp. 1191. sgg. pp. 1510-13 pp. 1529-30 pp. 1576-79. Or questo è di tanto rilievo, che una musica non significante non diletta se non gl'intendenti, i quali si fanno mediante l'assuefazione, de' particolari generi e fonti di piacere. E se l'uomo udendo una musica espressiva o no, non l'applica seco stesso a qualche significazione, o se l'applica ad una significazione che non le conviene, egli ne proverà o nessun diletto, o minore proporzionatamente. Questo è costante e universale. E però gli animi non  1666 sensibili poco son dilettati dalla musica. Tanto è vero che il di lei singolare effetto non deriva dall'armonia in quanto armonia, ma da cagioni estranee alla essenza dell'armonia, e quindi alla teoria della convenienza, e del bello. (10. Sett. 1821.).

3232,21510,11529,1