[181,1] Tutto il sopraddetto intorno alla teoria del piacere è un nuovo argomento del quanto si
potrebbe semplificare la teoria dell'uomo e delle cose, (v. p. 53.) e del come il sistema intero della natura
si aggiri sopra pochissimi principii i quali producono gl'infiniti e
variatissimi effetti che vediamo, e stabiliti i quali, si direbbe che la natura
ha avuto poco da faticare, perchè le conseguenze ne son derivate necessariamente
e come spontaneamente. I fenomeni dell'animo umano notati dai moderni psicologi
perderebbero tutta la maraviglia, la quale deriva {ordinariamente} dall'ignoranza della relazione e dipendenza che hanno
gli effetti particolari colle cause generali. P. e. quei fenomeni che ho
analizzati e spiegati di sopra, derivano immediatamente da un principio
notissimo, che è l'amor del piacere. E questo amor del piacere è
182 una conseguenza spontanea dell'amor di se e della
propria conservazione. Questo è un principio anche più noto e universale, e
quasi finale. Tuttavia quantunque la natura potesse separar queste due cose,
esistenza e amor di lei, e perciò l'amor proprio sia una qualità posta da lei
arbitrariamente nell'essere vivente, a ogni modo la nostra maniera di concepir
le cose appena ci permette d'intendere come una cosa che è, non ami di essere,
parendo che il contrario di questo amore, sarebbe come una contraddizione
coll'esistenza - Perciò l'amor proprio si può considerare ancor esso (nella
natura quale la vediamo) come una conseguenza dell'esistere, e questo in certo
modo anche negli esseri inanimati. Ora discendiamo. Esistenza - amore
dell'esistenza (quindi della conservazione di lei, e di se stesso) - amor del
piacere (è una conseguenza immediata dell'amor proprio, perchè chi si ama,
naturalmente è determinato a desiderarsi il bene che è tutt'uno col piacere, a
volersi piuttosto in uno stato di godimento che in uno stato indifferente o
penoso, a volere il meglio dell'esistenza ch'è l'esistenza piacevole, invece del
peggio, o del mediocre ec.) - amore dell'infinito ec. colle altre qualità
considerate di sopra. Così queste qualità che paiono disparatissime {e particolarissime} vengono dirittamente dal principio
generale dell'amor proprio, e tanto necessariamente {e
materialmente,} che si può dire che la natura, dato che ebbe all'uomo
l'amor proprio, {e secondo la nostra maniera di concepire,
data che gli ebbe l'esistenza,} non ebbe da far altro, e le dette
qualità (delle quali ci facciamo tanta maraviglia), senza opera sua, vennero da
loro.
805,13928,5Psicologia.53,1Piacere (Teoria del).