[1836,1] La scienza della natura non è che scienza di
rapporti. Tutti i progressi del nostro spirito consistono nello scoprire i
rapporti. Ora, oltre che l'immaginazione è la più feconda e maravigliosa
ritrovatrice de' rapporti e delle armonie le più nascoste, come ho detto altrove
p.
1650; è manifesto che colui che ignora una parte, o piuttosto una
qualità una faccia della natura, legata con qualsivoglia cosa che possa formar
soggetto di ragionamento, ignora un'infinità di rapporti, e quindi non può non
ragionar male, non veder falso, non iscuoprire imperfettamente, non lasciar di
vedere
1837 le cose le più importanti, le più
necessarie, ed anche le più evidenti. Scomponete una macchina complicatissima,
toglietele una gran parte delle sue ruote, e ponetele da parte senza pensarvi
più; quindi ricomponete la macchina, e mettetevi a ragionare sopra le sue
proprietà, i suoi mezzi, i suoi effetti: tutti i vostri ragionamenti saranno
falsi, la macchina non è più quella, gli effetti non sono quelli che dovrebbero,
i mezzi sono cambiati, indeboliti, o fatti inutili; voi andate arzigogolando
sopra questo composto, vi sforzate di spiegare gli effetti della macchina
dimezzata, come s'ella fosse intera; speculate minutamente tutte le ruote che
ancora lo compongono, ed attribuite a questa o quella un effetto che la macchina
non produce più, e che le avevate veduto produrre in virtù delle ruote che le
avete tolte ec. ec. Così accade nel sistema della natura, quando l'è stato tolto
e staccato di netto il meccanismo del bello, ch'era congegnato e immedesimato
1838 con tutte le altre parti del sistema, e con
ciascuna di esse.
Rapporti. Osservazione dei rapporti in filosofia.1650,1