[2023,1]
Alla p. 1109.
Di questi tali verbi di forma continuativa, propri delle lingue moderne,
2024 quelli che non hanno oggi alcun significato
distintamente continuativo, o che s'usano indifferentemente come i positivi da
cui derivano, o restano in luogo di questi già estinti, potranno credersi
introdotti nelle nostre lingue ne' bassi tempi, o ne' bassi tempi trasportati
dal significato continuativo al positivo o a qualunque altro, o sostituiti
interamente ai positivi loro. Quelli però (e son parecchi) che hanno nelle
stesse nostre lingue un evidente significato continuativo (esistano ancora {in esse} o non esistano i loro positivi), e tuttavia non
si trovano negli scrittori della buona latinità, difficilmente m'indurrò a
credere, che sieno di bassa epoca, e che non ci siano dirittamente pervenuti
mediante l'antico volgare latino, padre delle nostre lingue, e conservatore
ostinato delle antiche proprietà della favella. Giacchè non è verisimile
2025 che ne' bassi e corrotti tempi, si coniassero
espressamente questi verbi, secondo tutta la proprietà dell'antichissimo latino,
secondo tutte le regole della formazione e {{della}}
significazione continuativa; quando queste regole, e questa tal proprietà, da sì
lungo tempo, e nell'istesso fiore della latinità era stata dimenticata, o mal
distinta, e confusamente sentita, o del tutto ignorata {{e
violata}} dagli stessi scrittori latini e da' migliori gramatici, e
conoscitori della regolata favella, e formatori di nuove parole. (31. Ott.
1821.).
1109,1Volgare latino.1109,1