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[2571,1]  Queste considerazioni debbono determinare secondo me la parte che ha la natura in quello che si chiama talento, cioè quanto v'abbia di naturale e d'innato nelle facoltà intellettuali di qualunque individuo. Sebbene il talento si consideri come cosa affatto naturale, non è di gran lunga così, come ho mostrato altrove p. 2017 pp. 2151-52 pp. 2484-85. Ma non è nemmen vero ch'egli sia tutto effetto delle circostanze e assuefazioni acquisite: come si dimostra cogli esempi e comparazioni precedenti. Certo è bensì che di due talenti uguali per natura, ma l'uno  2572 coltivato e l'altro non coltivato, quello si chiama talento, e questo neppur si chiama così, non che sia messo al paro di quello. Dal che di nuovo s'inferisce che la maggior parte del talento umano, e delle facoltà intellettuali è opera delle assuefazioni, e non della natura, è acquisita e non innata; benchè non si fosse potuta acquistare {+in quel grado} senza possedere primitivamente quell'altra minor parte, o sia disposizione naturale, e assuefabilità, suscettibilità, conformabilità. (19. Luglio. 1822.).