Navigation Settings

Manuscript Annotations:
interlinear {...}
inline {{...}}
attached +{...}
footnote #{...}
unattached {...}
Editorial Annotations:

Correction Normalization

[3165,1]  Per lo che tornando finalmente là donde incominciai, conchiudo che tutto all'opposto di ciò che si dice e si crede, il poema dell'iliade {sarà forse} dai posteriori {poemi} vinto ne' dettagli o nelle qualità secondarie, come dir lo stile, o alcuna parte di esso, qualche immagine, qualche parte o qualità dell'invenzione; sarà forse eziandio vinto in alcuna parte della condotta, come nel celare più studiosamente l'esito, laddove Omero par che studiosamente lo sveli innanzi tempo (e forse anche questo si potrebbe difendere, e in ogni modo non nuoce che all'interesse di curiosità, del quale Omero, o come superficialissimo e non poetico ch'egli {è,}  3166 o come narrando forse cose universalmente allora cognite alla nazione, non si fece alcun carico); ma che nell'insieme, nel totale del disegno, nell'idea nello scopo e nell'effettivo risultato del tutto, tutti i poemi epici cedono di gran lunga all'iliade. {#1. Veggasi la p. 3289-91.} E soggiungo che in ciò gli cedono appunto per aver seguíto una unità che Omero non si propose, e a causa di quello stesso incremento e stabilimento dell'arte che li conformò e regolò, e che in essi si vanta, {e} che Omero non conobbe; e che peccano appunto per quella maggior perfezione di disegno che loro si attribuisce sopra l'iliade, e che in questa pretesa perfezione consiste appunto il maggiore ed essenzial peccato del loro disegno, peccato che niuno ci riconosce, non potendo però lasciare di sentirne gli effetti, ma rapportandoli a non vere cagioni, e male esigendo che quei poemi producano effetti non compatibili realmente con quel disegno che in essi lodano, e senza cui gli avrebbero biasimati; e finalmente che Omero  3167 non conoscendo l'arte (che da lui nacque) e seguendo solamente la natura e se stesso, cavò dalla sua propria immaginazione ed ingegno un'idea, un concetto, un disegno di poema epico assai più vero, più conforme alla natura dell'uomo e della poesia, più perfetto, che gli altri, avendo il suo esempio e in esso guardando, e ridotta che fu ad arte la facoltà ond'egli avea prodotto que' modelli, e determinata, {distinta} e stretta che fu da regole la poesia, non seppero di gran lunga fare. (5.-11. Agosto. 1823.).