[3202,1] 3. Lasciando da parte il tanto che si potrebbe dire
sull'influsso fisico, ossia sulla naturale azione del corpo {+e de' sensi, e quindi degli oggetti esteriori,}
sull'animo indipendentemente dall'assuefazione, ne toccheremo solamente alcune
cose che più fanno al proposito. Ho udito di uno abitualmente scempio o
tardissimo d'ingegno, che caduto di grande altezza, e percosso pericolosamente
il capo, divenne, guarito che fu, d'ingegno prontissimo e furbissimo, e questi
ancor vive. Ho udito d'altri molto ingegnosi, per simile accidente divenuti
stupidi, e sciocchi. Lasciando questo, egli è certissimo che la malattia del
corpo (e così la sanità) influisce grandissimamente sull'ingegno e sull'indole.
Tacendo delle minori influenze, che tutto giorno si osservano, si può notare quello che narra il Caluso nella Lettera appiè della Vita di Alfieri, circa i versi d'Esiodo da lui una
3203 sola volta letti, ch'ei recitava francamente nella
sua ultima malattia. E mi fu raccontato da testimonii di udito, del maraviglioso
spirito, degli argutissimi motti e risposte, di una prontezza affatto
straordinaria di mente e di lingua, di una prodigiosa facilità, fecondità e
copia d'invenzioni che si fece osservare in un un vecchio Card. (Riganti) (non molto usato a facezie, nè di
molto spirito, e di carattere ben diverso dalla energia, e rapidità e mobilità)
poco dopo essere stato colto da una apoplessia (della quale {+infermità rimase impedito nelle membra, e} morì
parecchi mesi appresso), e stando in letto. Esempio di Ermogene, e de' suoi simili che puoi vedere nella Dissert. del Cancellieri sugli Smemorati. ec. Corrispondenza che, generalmente
parlando, si osserva tra gl'ingegni e i caratteri degli uomini per una parte, e
le rispettive complessioni dall'altra. Pazzi e frenetici; febbricitanti,
deliranti. La malattia cambia {talora, com'è detto,}
l'ingegno e il carattere o per sempre, o per momenti, o per più o men tempo: ciò
massimamente quando {ella} interessa in particolare il
cerebro. Il quale se può essere notabilissimamente diversificato dalle malattie
e dalle varie circostanze e accidenti che accadono durante
3204 la vita a uno stesso uomo, non si può non credere e giudicare che
la tanta e inesauribile diversità delle circostanze e {degli} accidenti che concorrono nella generazione de' vari individui,
non diversifichi siccome le loro complessioni, e questa o quella parte del
corpo, così eziandio quella in che risiede l'ingegno e l'animo, cioè il cerebro,
e quindi il talento e l'indole nativa e primitiva de' vari individui, nazioni
ec.