[3754,1]
Alla p. 3728.
Quest'uso latino di mutare {alle volte} il primo n in g, quando
concorrerebbero due n, uso che si vede in agnatus, cognatus, cognosco, ignosco, ignotus, ignobilis, ignarus, ignavus ec. per annatus, connatus, (che
anche si trova), connosco, innosco, innotus (v. Forc.) innobilis, innarus
innavus (che sarebbero come innocens, innumerus, innobilitatus) ec. ec. (p.
3695.) {Agnomen, agnomentum ec. cognomen ec. ignotitia
(p. innotitia), tutti derivati da noo. Ignoro ec.}
corrisponde all'uso della pronunzia spagnuola che suol mutare in gn il doppio n delle parole
latine o qualunque (come año, caña per canna ec.), e che generalmente
3755 rappresenta il suo gn
col carattere ñ che è il segno di un doppio n. (Se però i latini pronunziavano ig-navus ec. come a p. 2657., l'uso spagnuolo di dir agno per annus ec. non ha
che far niente col lat. ig-navus per innavus. Tuttavia può pur avervi
che fare, in quanto anche appo gli spagnuoli quell'año
ha sempre una pronunzia di g).