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Manuale di filosofia pratica. Memorie della mia vita. Come i piaceri
non dilettano se non hanno un fine fuori di essi, secondo dico altrove pp.
4266-67, così neanche la vita, per piena che sia di piaceri, se non ha
un fine {in totale} ec. Bisogna proporre un fine alla
propria vita per viver felice. O gloria letteraria, o fortune, o dignità, una
carriera in somma. Io non ho potuto mai concepire che cosa possano godere, come
possano viver quegli scioperati e spensierati che {(anche
maturi o vecchi)} passano di godimento in godimento, {di trastullo in trastullo,} senza aversi mai posto uno
scopo a cui mirare {abitualmente,} senza aver mai
detto, fissato, tra se medesimi: a che mi servirà la mia vita? Non ho saputo
immaginare che vita sia quella che costoro menano, che morte quella che
aspettano. Del resto, tali fini vaglion poco in se, ma molto vagliono i mezzi,
le occupazioni, la speranza, l'immaginarseli come gran beni a forza di
assuefazione, di pensare ad essi e di procurarli. L'uomo può ed ha bisogno di
fabbricarsi esso stesso de' beni in tal modo. (31. Mag.).
4266,1Manuale di filosofia pratica.Memorie della mia vita.