[574,1] Il mondo ha marcito appresso a poco in questo stato
dal principio dell'impero romano, fino al nostro secolo.
Nell'ultimo secolo, la filosofia, la cognizione delle cose, l'esperienza, lo
studio, l'esame delle storie, degli uomini, i confronti, i paralelli, il
commercio scambievole d'ogni sorta d'uomini, di nazioni, di costumi, le scienze
d'ogni qualità, le arti ec. ec. hanno fatto progressi tali, che tutto il mondo
rischiarato e istruito, si è rivolto a considerar se stesso, e lo stato suo, e
quindi principalmente
575 alla politica ch'è la parte
più interessante, più valevole, di maggiore e più generale influenza nelle cose
umane. Ecco finalmente che la filosofia, cioè la ragione umana, viene in campo
con tutte le sue forze, con tutto il suo possibile potere, i suoi possibili
mezzi, lumi, armi, e si pone alla grande impresa di supplire alla natura
perduta, rimediare ai mali che ne son derivati, e ricondurre quella felicità
ch'è sparita da secoli immemorabili insieme colla natura. Giacchè insomma la
felicità e non altro, è {o dev'esser} lo scopo di
questa nostra oramai perfetta ragione, in qualunque sua opera: come questo è lo
scopo di tutte le facoltà ed azioni umane.
2668,1Moda di filosofare in questo secolo. di parlare e studiar politica.imperio Romano