[575,1] Che saprà fare questa ragione umana venuta finalmente
tutta intiera al paragone della natura, intorno al punto principale della
società? Lascio gli esperimenti fatti in Francia negli
ultimi del passato, e nei primi anni di questo secolo. Riconosciuta per
indispensabile la monarchia, e d'altronde la monarchia
576 assoluta per tutt'uno colla tirannia, la filosofia moderna s'è appigliata (e
che altro poteva?) al partito di puntellare. Non idee di perfetto governo, non
ritrovati, scoperte, forme di essenziale e necessaria perfezione. Modificazioni,
aggiunte, distinzioni, accrescere da una parte, scemare dall'altra, dividere, e
poi lambiccarsi il cervello per equilibrare le parti di questa divisione,
toglier di qua, aggiunger di là: insomma miserabili risarcimenti, e sostegni, e
rattoppature e chiavi, e ingegni d'ogni sorta, per mantenere un edifizio, che
perduto il suo ben essere, e il suo stato primitivo, non si può più reggere
senza artifizi che non entrano affatto nell'idea primaria della sua costruzione.
La monarchia assoluta s'è cangiata in molti paesi (ora mentre io scrivo
s'aspetta che lo stesso accada in tutta europa) in
costitutiva. Non nego che nello stato presente del mondo civile, questo non sia
forse il miglior partito. Ma insomma questa non è un'istituzione che abbia il
suo fondamento e la sua ragione nell'{idea e
nell'}essenza o della società in generale {e
assolutamente,} o
577 del governo monarchico
in particolare. È un'istituzione arbitraria, ascitizia, derivante dagli uomini e
non dalle cose: e quindi necessariamente dev'essere istabile, mutabile, incerta
e nella sua forma, e nella durata, e negli effetti che ne dovrebbero emergere
perch'ella corrispondesse al suo scopo, cioè alla felicità della nazione.
Costituzioni. Monarchia costitutiva.europaFrance