[731,1] Per tutte queste ragioni dunque l'italiano non essendo
oggidì capace di poesia affettuosa, ricorre e si dedica interamente alla
immaginosa, non per natura o per vocazione, ma per volontà ed elezione. E
appunto perciò o non vi riesce punto, o solamente coll'imitare, e tener dietro
agli antichi, come un fanciullo alla mamma; nel modo che (sia detto fra noi) ha
fatto il Monti: il quale non è poeta,
ma uno squisitissimo traduttore, se ruba ai latini o greci; se agl'italiani,
come a Dante, uno avvedutissimo e
finissimo rimodernatore del vecchio stile e della vecchia lingua.