[964,2] Ho detto che gl'italiani in questo caso possono dar
giudizio meglio che qualunque altro. 1. La lingua italiana, come ho detto
altrove p. 321, è piuttosto un aggregato di lingue che una lingua, laddove la
francese è unica. Quindi nell'italiana è forse maggiore che in qualunque altra
la facoltà di adattarsi alle forme straniere, non già sempre ricevendole
identicamente, ma trovando la corrispondente, e servendo come di colore allo
studioso della lingua straniera, per poterla dipingere, rappresentare, ritrarre
nella propria
965 comprensione e immaginazione. E per lo
contrario nella lingua francese questa facoltà è certo minore che in qualunque
altra. 2. Queste considerazioni rispetto alla {detta}
facoltà della nostra lingua, si accrescono quando si tratta della lingua latina,
o della greca. Perchè alle forme di queste lingue, la nostra si adatta anche
identicamente, più che qualunque altra lingua del mondo: e non è maraviglia,
avendo lo stesso genio, ed essendosi sempre conservata figlia vera di dette
lingue, non solo per ragione di genealogia e di fatto, ma per vera e reale
somiglianza e affinità di natura e di carattere. Laddove la lingua francese
sebbene nata dalla latina, se n'è allontanata più che qualunque altra sorella o
affine. E il genio della lingua francese è tanto diverso da quello della latina,
quanta differenza mai si possa trovare fra le lingue di popoli che appartengono
ad uno stesso clima, ad una stessa famiglia, ed hanno una storia comune ec. La
somiglianza delle parole, cioè l'essere grandissima parte delle parole francesi
derivata dal latino, non fa nessun caso, essendo una somiglianza materialissima,
e di suono, non di struttura: anzi neppur di suono, per la somma differenza
della pronunzia. Ma in ogni caso il suono e la struttura sono cose indipendenti,
così che ci potrebbero esser due lingue, tutte le cui parole avessero
un'etimologia comune,
966 e nondimeno esser lingue
diversissime.