[989,1] 4. I latini scrivevano bene spesso in greco del loro.
Così fa molte volte Cic. nelle Epistole ad
Attico (forse anche nelle altre); dove forse per non
essere inteso dal portalettere, la qual gente, com'egli dice, soleva alleviare
la fatica {e la noia} del viaggio leggendo le lettere
che portava; ovvero per evitare gli altri pericoli di lettere vertenti sopra
negozi pubblici, politici ec. dal contesto latino passa bene spesso a lunghi
squarci scritti in greco, e tramezzati al latino, e scritti anche in maniera
enigmatica e difficile. Restano parecchie lettere greche di Frontone. Resta l'opera greca di Marcaurelio, il quale imperatore scriveva parimente,
com'è naturale, in latino, e così bene, come si può vedere nelle sue lettere
ultimamente scoperte. {+Eliano, conosciuto solamente come scrittor greco,
fu di Preneste, e quindi cittadino Romano, ed appena
si mosse mai d'Italia. Nondimeno dice di lui Filostrato: ῾Pωμαῖος μὲν ἦν, ἠττίχιζε δὲ
ὥσπερ οἱ ἐν τῇ μεσογείᾳ ᾽Aϑηναῖοι.
*
(Fabric. 3. 696. not.)}
{Intorno a Marcaurelio puoi vedere la p. 2166. fine.}
Non così i greci sapevano mai scrivere in latino. Anzi Appiano
{in
Roma} scrivendo a Frontone, uomo latino, sebbene di origine affricana,
scriveva in greco, e Frontone
rispondeva parimente in greco, non in latino. E così molti libri di autori greci
si trovano, scritti in greco, sebbene indirizzati a personaggi
990 romani o latini.