Consenso delle genti ec. non prova nulla in favore di una proposizione.
General consensus among people, etc., does not prove anything in favor of a proposition.
4131-32[4130,1] Del resto che il fine naturale dell'animale non sia
la propria conservazione direttamente e immediatamente cioè per causa di se
medesima,
4131 si è dimostrato nel Dial. di un Fisico e un
Metafisico. L'uomo ama naturalmente e immediatamente solo
il suo bene, e il suo maggior bene, e fugge naturalmente e immediatamente solo
il suo male e il suo maggior male: cioè quello che per tale egli giudica. Se gli
uomini preferiscono la vita a ogni cosa, e fuggono la morte sopra ogni cosa, ciò
avviene solo perchè ed in quanto essi giudicano la vita essere il loro maggior
bene (o in se, o in quanto senza la vita niun bene si può godere), e la morte
essere il loro maggior male. Così l'amor della vita, lo studio della propria
conservazione, l'odio e la fuga della morte, {il timore di
essa e dei pericoli d'incontrarla,} non è nell'uomo l'effetto di una
tendenza immediata della natura, ma {di un raziocinio,}
di un giudizio formato da essi preliminarmente, sul quale si fondano questo
amore e questa fuga; e quindi l'una e l'altra non hanno altro principio naturale
e innato, se non l'amore del proprio bene il che viene a dire della propria
felicità, e quindi del piacere, principio dal quale derivano similmente tutti
gli altri affetti ed atti dell'uomo. (E quel che dico dell'uomo intendasi di
tutti i viventi). Questo principio non è un'idea, esso è una tendenza, esso è
innato. Quel giudizio è un'idea, per tanto non può essere innato. Bensì egli è
universale, e gli uomini {e gli animali} lo fanno
naturalmente, nel qual senso egli si può chiamar naturale. Ma ciò non prova che
egli sia nè innato nè vero. P. e. l'uomo crede e giudica naturalmente che il
sole vada da oriente a occidente, e che la terra non si muova: tutti i
fanciulli, tutti gli uomini che veggano da prima il fenomeno del
4132 giorno e che vi pongano mente, {(se non sono già preoccupati dalla istruzione)} concepiscono questa
idea, formano {{questo}} giudizio, {ciò immantinente,} ciò immancabilmente, ciò con loro piena certezza:
questo giudizio è {dunque} naturale e universale, e
pure non è nè innato (perocchè è posteriore alla esperienza dei sensi, e da essa
deriva), nè vero, perocchè in fatti la cosa è al contrario. Così di mille altri
errori e illusioni, mille falsi giudizi, {+in cose fisiche, e più in cose morali,} naturali,
universali, immancabilmente concepiti da tutti, e ciò con piena certezza di
persuasione, e la cui naturalità e universalità non per tanto non prova per
niente la loro verità nè il loro essere innati. Conchiudo che l'amore e studio
della propria conservazione non è nell'uomo una qualità ec. immediata, ma
derivante dall'amore della propria felicità (che è veramente immediato), e
derivantene per mezzo di un'idea, di un giudizio (e questo falso), il quale
mancando o cangiandosi, l'uomo manca dell'amore della propria conservazione, lo
converte in odio della medesima, fugge la vita, segue la morte; il che egli non
fa nè può fare mai, nè pure un momento, verso la sua propria felicità, ossia
piacere, da un lato, e la sua propria infelicità dall'altro; nè anche quando
egli sia pazzo e furioso; nel quale stato bene egli talvolta {volontariamente} si uccide, ma non lascia mai di amare sopra ogni
cosa e proccurare altresì quello che egli giudica essere sua felicità, e sua
maggiore felicità. (5-6. Aprile. 1825.).