Filosofo vero e grande, quanto difficile a sorgere.
A truly great philosopher, how difficult for one to emerge.
1838,3 1858,2[1838,3] Quindi si veda quanto sia difficile a trovare un
vero e perfetto filosofo. Si può dire che questa qualità è la più rara e strana
che si possa concepire, e che appena ne sorge uno ogni dieci secoli, seppur uno
n'è mai sorto. (Qui riflettete quanto
1839 il sistema
delle cose favorisca il preteso perfezionamento dell'uomo mediante la perfezione
della ragione e della filosofia.) È del tutto indispensabile che un tal uomo sia
sommo e perfetto poeta; ma non già per ragionar da poeta; anzi per esaminare da
freddissimo ragionatore e calcolatore ciò che il solo
{ardentissimo}
poeta può conoscere. Il filosofo non è
perfetto, s'egli non è che filosofo, e se impiega la sua vita e se stesso al
solo perfezionamento della sua filosofia, della sua ragione, al puro
ritrovamento del vero, che è pur l'unico e puro fine del perfetto filosofo. La
ragione ha bisogno dell'immaginazione e delle illusioni ch'ella distrugge; il
vero del falso; il sostanziale dell'apparente; l'insensibilità la più perfetta
della sensibilità la più viva; il ghiaccio del fuoco; la pazienza
dell'impazienza; l'impotenza della somma potenza; il piccolissimo del
grandissimo; la geometria e l'algebra, della poesia. ec.
[1858,2] Da tutto ciò deducete 1. l'impotenza, e la
contraddizione che involve in se, ed introduce nell'uomo, e nell'ordine delle
cose umane, la ragione, la quale per far grandi effetti e decisi progressi ha
bisogno di quelle stesse disposizioni naturali ch'ella distrugge o n'è
distrutta, l'immaginazione e il sentimento. Facoltà generalmente {+e naturalmente} parlando
incompatibili con lei, massime dovendo esser questa e quelle in
1859 grado sommo. Vedete quanto sieno naturali i grandi
progressi della ragione, quanto la natura gli abbia favoriti nel fabbricar
l'uomo, quanto sia facile e naturale il conseguimento della pretesa perfezione
umana. Laddove l'immaginazione e il sentimento non hanno alcun bisogno della
ragione. E siccome, sebben questa e quelle sieno qualità naturali, nondimeno
quelle si ponno considerar come più proprie della natura, più generali, più
perfetti modelli di essa, meglio armonizzanti con lei, più singolarmente proprie
dell'uomo e delle nazioni e de' tempi naturali, de' fanciulli ec. così vedete la
gran superiorità della natura sulla ragione, e su tutto ciò che l'uomo si
proccura, si fabbrica, si perfeziona da se stesso e col tempo.
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