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Francesi e moderni non hanno stile.

The French and moderns do not have style.

2906,1 3428,1

[2906,1]  Del resto i pochi moderni che hanno introdotto il coro ne' loro drammi regolari, {+1. come Racine nell'Ester,} non avendogli dato le condizioni ch'esso avea negli antichi, niuno o quasi niuno effetto hanno prodotto. Ed anche la natura d'essi drammi sì moralmente parlando, e sì anche materialmente (poichè la scena si finge per lo più in luogo coperto e chiuso, con altre tali circostanze che restringono, e impiccoliscono, e circoscrivono, e depoetizzano le idee), non era adattata nè al coro degli antichi nè a' suoi effetti. Parlo anche delle commedie, le quali presso gli antichi si supponevano per lo più, o la più parte di ciascuna, in piazza, o ne' porti, {+2. come il Rudens di Plauto.} o in somma all'aperto ec. {+V. p. 2999.} (7. Luglio. 1823.).

[3428,1]  Alla p. 3417. In francia siccome la prosa segue l'uso del parlar quotidiano assai più che altrove, e l'è sempre assai più conforme, così i poeti non hanno creduto potersi scostare gran fatto dall'uso medesimo e dalla prosa, nè lasciar di seguire da vicinissimo l'uno e l'altra nelle continue mutazioni ch'esse naturalmente e inevitabilmente subiscono. Sì ne' poeti che ne' prosatori ciò nasce dalla natura di quella nazione e di quella società. I poeti francesi non hanno dunque antichità di linguaggio da usare. Tutto e sempre di mano in mano nella lingua francese è moderno. E tutto è ancor nazionale; perchè guardigli il cielo dall'arricchire la loro lingua di qualche voce tolta {nuovamente} dal latino, benchè totalmente analoga e affine ad altre voci francesi. La lingua loro è dunque in tutto e sempre priva e incapace sì dell'antico,  3429 si ancora del pellegrino (se non di quello che introdotto in una lingua, o usato da uno scrittore è libertinaggio e barbarie, non eleganza o nobiltà ec.). Da ciò viene che la lingua francese non è capace di eleganza ec. (del che mi pare aver detto altrove p. 1813 p. 2014), e che la francia non ha e non può avere lingua propria della poesia. E non avendola, e però i termini tra questa e quella della prosa non essendo certi, anzi non avendovene alcuno, perocchè il campo {dell'una e dell'altra} è un solo e indiviso, la francia non ha neppur lingua propria espressamente della prosa, e nella più impoetica lingua del mondo, qual è la francese, non si trova quasi prosa che non sappia di poesia per lo stile, più o meno, ma certo più di tutte le classiche prose scritte nelle più poetiche lingue come la greca e la latina. Del che veggasi la p. 3420-1. Del resto è ben naturale che ove non è distinzion di lingua (tra poesia e prosa) quivi non possa essere vera distinzion di stile. {#1. Secondo il detto a pp. 3397-9. e 2906.} (13. Sett. 1823.)

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