[1059,2] Non è egli un paradosso che la Religion Cristiana in
gran parte sia stata la fonte dell'ateismo, o generalmente, della incredulità
religiosa? Eppure io così la penso. L'uomo naturalmente non è incredulo, perchè
non ragiona molto, e non cura gran fatto delle
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cagioni delle cose. (v. p. 1055. ed
altro pensiero simile, in altro luogo [pp. 382-83]). L'uomo naturalmente {per lo più} immagina, concepisce e crede una religione, cosa
dimostrata dall'esperienza, nello stesso modo che immagina, concepisce e crede
tante illusioni, ed alcune di queste, uniformi in tutti; laddove la religione è
immaginata da' diversi uomini naturali
in diversissime forme. La metafisica che va dietro alle ragioni occulte delle
cose, che esamina la natura, le nostre immaginazioni, ed idee ec.; lo spirito
profondo e filosofico, e ragionatore, sono i fonti della incredulità. Ora queste
cose furono massimamente propagate dalla religione Giudaica e Cristiana, che
insegnarono ed avvezzarono gli uomini a guardar più alto del campanile, a mirar
più giù del pavimento, insomma alla riflessione, alla ricerca delle cause
occulte, all'esame e spesso alla condanna ed abbandono delle credenze naturali,
delle immaginazioni spontanee e malfondate ec. {v. p. 1065. capoverso 2.}
E sebben tutte le religioni sono una specie di metafisica, e quindi tutte le
religioni un poco formate si possono considerare come cause dell'irreligione,
ossia del loro contrario, (mirabile congegnazione del sistema dell'uomo, il
quale non sarebbe irreligioso se non fosse stato religioso); contuttociò questa
qualità principalmente, come ognun vede, appartiene alla Religione giudaica
1061 e Cristiana.
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