[1100,2] Chiamano moderne le massime liberali, e si
scandalezzano, e ridono che il mondo creda di essere oggi solo arrivato al vero.
Ma elle sono antiche quanto Adamo, e di
più hanno sempre durato e dominato, più o meno, e sotto differenti aspetti sino
a circa un secolo e mezzo fa, epoca vera e sola della perfezione del dispotismo,
consistente in gran parte in una certa moderazione che lo rende universale,
1101 intero, e durevole. Dunque tutta l'antichità delle
massime dispotiche, cioè del loro vero ed universale dominio nei popoli
(generalmente e non individualmente parlando), non rimonta più in là della metà
del seicento. Ed ecco come quel tempo che corse da quest'epoca sino alla
rivoluzione, fu veramente il tempo più barbaro
dell'europa civile, dalla restaurazione della civiltà
in poi. Barbarie dove inevitabilmente vanno a cadere i tempi civili: barbarie
che prende diversi aspetti, secondo la natura di quella civiltà da cui deriva, e
a cui sottentra, e secondo la natura de' tempi e delle nazioni. P. e. la
barbarie di Roma sottentrata alla sua civiltà e libertà,
fu più feroce e più viva: quella dei Persiani fu simile nella mollezza e nella
inazione e torpore, alla nostra. Ed ecco come il tempo presente si può
considerare come epoca di un nuovo (benchè debole) risorgimento della civiltà. E
così le massime liberali si potranno chiamare risorte (almeno la loro
universalità e dominio); ma non mica inventate nè moderne. {+Anzi elle sono essenzialmente e caratteristicamente
antiche, ed è forse l'unica parte in cui l'età presente somiglia
all'antichità. Puoi vedere in tal proposito la lettera di Giordani a Monti nella Proposta ec. vol. 1. part. 2. alla
voce Effemeride, dove Giordani discorre delle barbarie antiche
rinnovate oggi.}
(28. Maggio 1821.).