[1113,1] Mi sono allungato in questo discorso, ed ho voluto
spiegare distintamente tutte queste cose, perchè non mi paiono osservate dai
Gramatici nè da' vocabolaristi. Il Forcellini chiama
indifferentemente frequentativi, tanto i verbi in itare o itari, come quelli che io chiamo
continuativi. E s'inganna, perchè
1114 la differenza sì
della formazione sì del significato, fa chiara la differenza di queste due sorte
di verbi. P. e. raptare, ch'egli chiama frequentativo
di rapere e {che} significa
strascinare, ognun vede che quest'azione non è
frequente ma continuata. E se i latini avessero voluto fare un frequentativo di
rapere, dal participio raptus avrebbero fatto raptitare e non raptare, anzi Gellio fa menzione effettivamente di tal verbo raptitare, 9. 6. nel qual luogo puoi vedere molti esempi di tali
frequentativi in itare formati (com'egli pur nota) da'
participii de' verbi originarii. E i verbi {augere, salire, jacere, prehendere o prendere, currere, mergere, defendere,}
capere, dicere, ducere, facere, vehere, venire, pendere, gerere, e altri
tali che hanno i loro continuativi, {auctare, saltare, iactare, prehensare o prensare, cursare, mersare,
defensare,} captare, dictare, ductare {+(che i gramatici chiamano contrazione di ductitare e sbagliano), V. p.
2340.}
factare, vectare, ventare, pensare, gestare, formati
tutti dal loro participio o supino, secondo le leggi da noi osservate; hanno
pure i frequentativi {auctitare,
saltitare, iactitare, prensitare, cursitare, mersitare,
defensitare,} captitare, dictitare, ductitare, factitare,
vectitare, ventitare, pensitare, gestitare, distinti per forma e per
significato proprio dai detti continuativi, e non derivati (certo
ordinariamente) da questi, (come va dicendo qua e là il Forcellini) ma immediatamente da' verbi originarii. {v. p.
1201.} Il verbo videre, {da cui nasce
il} verbo continuativo anomalo visere (in
luogo di visare) ha pure il suo frequentativo visitare, dal participio
1115
visus comune a videre col
suo continuativo visere, e ciò per anomalia. Legere e scribere che hanno
i loro frequentativi ec. si crede ancora che abbiano i continuativi lectare e scriptare de'
quali v. il Forcellini v. Lecto, che non sono frequentativi, {nè lo
stesso che lectitare e scriptitare,} come dice esso Forcellini
ib. e v. Scripto.
{+Così pure del verbo vivere che ha il
frequentativo victitare, credono alcuni di trovare
in Plauto
victare (Captiv. 1. 1. v.
15.)
Da prandere che ha il
frequentativo pransitare, noi abbiamo pransare che oggi si dice pranzare, ma pranso aggettivo o
participio e sostantivo si trova nel Caro e in Dante. (Alberti). V. i Diz. spagnuoli.
v. p.
2194.}
{Da mansus di manere si
ha mantare (p. mansare), e mansitare. V. p. 2149.
fine.}
V. p. 1140.
{{e 2021.}}