[1721,2]
Alla p. 1665.
Gli effetti che la detta persona provava riguardo ai suoni, li provava ancora
riguardo al canto. Egli non era mosso ordinariamente che dalle vocione stentoree
e di gran petto, o talvolta da alcune voci particolari che gli si confacevano
all'orecchio. La stessa distinzione che ho fatto pp. 155-58
pp. 1663-66 tra gli
effetti dell'armonia, e quelli del suono
1722 in quanto
suono, bisogna pur farla in quanto al canto, giacchè la {semplice} voce di chi canta è ben diversa da quella di chi parla. E
la natura ha dato al canto umano (parlo indipendentemente dall'armonia e
modulazione) una maravigliosa forza sull'animo dell'uomo, e maggiore di quella
del suono. (Così l'avrà data al canto degli uccelli 1. sugli uccelli della
stessa specie, poi proporzionatamente sugli altri uccelli, ed altre specie
analoghe, ed anche su di noi. E viceversa il canto umano fa assai meno effetto
sulle bestie che il suono. Tutto ciò è indipendente dall'armonia e convenienza.)
Infatti la più bella melodia non commuove eseguita da una vociaccia, per
ottimamente eseguita che sia; e viceversa ti sentirai tocco straordinariamente
al primo aprir bocca di un cantante di bella voce, soave ec. che eseguisca la
melodia più frivola, la meno espressiva, o la più astrusa ec. e l'eseguisca
anche male, e stuonando. E l'effetto stesso delle voci che si chiaman belle, è
relativo e varia secondo i diversi rapporti delle diverse qualità di voci, cogli
organi
1723 de' diversi ascoltanti. Tutto ciò serva di
prova che il bello è relativo in ogni cosa, non solo astrattamente, ma anche
dopo nata questa tal natura; e che moltissime cose credute e chiamate belle, non
appartengono al bello, ma alla inclinazione generale, o individuale, o speciale,
alla disposizione degli organi ec. al piacere in quanto piacere, arbitrariamente
{o conseguentemente alle altre sue disposizioni}
ordinato dalla natura ec. ec. (17. Sett. 1821.). {{V. p. 1758. principio.}}
1663,21758,11770,1Canto e Suono.Uccelli. Canto degli uccelli.1663,21758,1