[2143,1] Il latino sisto è
parimente lo stesso che ἱστάω, o ἱστῶ (che pur si dice, in vece d'ἵστημι, ed è
il medesimo verbo) ed ha tutti due i significati di questo verbo cioè il neutro
corrispondente a stare, e l'attivo corrispondente a
statuere, o a retinere
ec. I quali due significati pare che fossero egualmente propri di στάω, che noi
deriviamo qui dal latino sto. Del resto sisto ha la s in luogo dello
spirito denso di ἱστῶ; qual
2144 però de' due sia
anteriore all'altro, se il greco o il latino, questo non si può decidere,
giacchè tutti due sono assolutamente una sola cosa, tanto essendo la s in latino (antico) quanto lo spirito denso in greco
(che anticamente usava esso stesso il σῖγμα in luogo d'esso spirito. p.
1127
p.
1276). {Onde i greci
antichissimi avranno anch'essi scritto o detto σιστῶ.} E quando anche
si voglia derivare sisto da ἱστῶ, ciò non prova che il
suo tema στῶ non venga dal latino, giacchè i greci (come tutti fanno, ma essi
soprattutti, per le loro circostanze, colonie, diffusione, varietà di dialetti
ec.) variarono in mille guise i temi ricevuti {antichissimamente} da qualunque parte si fosse; li variarono in se
stessi, e ne' loro derivati e composti, (come anche dissero στάω con una lettera
più di sto, sebbene per contrazione l'usarono più
comunemente nella forma analoga a στῶ); e poterono facilissimamente restituire
all'italia sotto forma alquanto diversa un tema preso
da essa, cioè il verbo sisto fatto da ἱστάω derivato
2145 o
alterato da στῶ, preso dallo sto latino. Ciò potè
accadere nelle più recenti, o meno antiche ed oscure relazioni, che in tempi per
altro essi stessi antichissimi ebbe la grecia
coll'italia (come sappiamo) e la lingua greca già, se
non altro, adulta, colla latina per anche rozza, o decaduta da qualche antichissima perfezione, com'è più
verisimile. Dico da una perfezione e forma diversa da quella che poi
ricevè a' tempi romani; da una perfezione derivante o comune colla lingua madre
di lei e della greca, o sia colla lingua di quel popolo che diramò i suoi coloni
in grecia e in italia. (22.
Nov. 1821.). {Or quanto è egli
ordinario nell'uso e di natura elementare nel discorso, e di significazione
naturalmente occorrente il verbo stare, e
l'ἵστημι, o ἱστάω, ed ἵσταμαι, e il verbo sistere
ec.! Per conseguenza fa duopo ch'egli sia (come già vediamo)
antichissimamente proprio di ambedue le lingue, o antichissimamente passato
dall'una nell'altra ec.}
2195,12329,14096,1Spirito denso de' Greci cangiato in s.1124,21276,1GraeciaGraeciaItaliaItaliaItalia