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[3130,1]  Or considerate queste circostanze si trova veramente savissima, opportunissima, nobilissima la scelta fatta dal Tasso, e degna di quel grand'animo, che seppe concepire nientemeno  3131 che un poema europeo (qual fu il Goffredo non meno per l'argomento che per gli altri pregi), dove la generalità dell'interesse non pregiudicasse (ch'è pur sì difficile e raro) alla vivacità e forza del medesimo. {Nótisi che il Tasso proccurò eziandio di render nazionale l'argomento della Gerusalemme col dare tra' Cristiani le maggiori parti del valore a due italiani; Tancredi di Campagna nel Napoletano il qual era patria del Tasso, e Rinaldo d'Este progenitore del Duca a cui il Tasso indirizzava il poema. E Rinaldo si è propriamente, non pure il secondo, ma l'altro Eroe della Gerusalemme con Goffredo, come ho detto p. 3525 a suo luogo, e, secondo l'intenzione del Tasso, a parti uguali, ma in effetto e' riesce maggior di Goffr.} E in vero se dalla estensione dell'interesse si deve misurare, almeno in qualche parte, il pregio d'un poema, anzi d'ogni scrittura, niun poema epico in questa parte nè vinse nè agguagliò la Gerusalemme; siccome ancora, secondo le opinioni di que' tempi, ne' quali ci dobbiamo riporre coll'intelletto, niun poeta epico si propose mai scopo più nobile nè più degno nè più magnanimo che il Tasso, il quale intese col suo poema di contribuir più che tutti gli altri scrittori insieme, ad eccitare i principi Cristiani a quella sacra e generosa guerra ec. coll'esempio e la lode di quelli che l'avevano intrapresa e valorosamente operata e felicemente terminata. (Puoi vedere per meglio conoscere le opinioni e i sentimenti  3132 dell'europa Cristiana verso l'impero turco nel 500, la B. G. del Fabricio, t. 13., p. 500-6.) {#1. V. p. 3173.} {Vedi ancora particolarmente lo Speroni Oraz. Ven. 1596. p. 23. e p. 56. e 109 e Castiglione, Cortegiano e. Ven. 1541. carta 173. ed. Ven. 1565. p. 423-4, libro 4.}