26. Sett. 1823.
[3525,3]
Alla p. 3141.
marg.
{+2. Ho detto che Argante, Solimano e Clorinda sono i soli Eroi degl'infedeli.
Perocchè d'Altamoro e degli
altri dell'esercito egizio, che non vengono, si può dire, in iscena prima
dell'ultimo canto (si nominano nel 17.o e nel 19.o ma nulla operano) non
pare che sia da tener conto, e l'interesse per loro non ha tempo di nascere
perchè troppo poco conversano coi lettori, oltre che il Tasso li fa molto più barbari ancora e
salvatichi, disumani ed odiosi di Argante e di Solimano, e più empi, dispregiatori {{degli uomini e}} degli Dei
e d'ogni religione ec.} Eroi Cristiani che soprassalgano, non v'ha
nella Gerusalemme, oltre Goffredo, che Raimondo,
Tancredi e Rinaldo. Ma questi sono ottimamente variati tra
loro, e gli ultimi due squisitamente nuancés a
rispetto l'uno dell'altro. E la superiorità di Goffredo e di Rinaldo è ben decisa e tale che i lettori non possono nè dubitarne
ciascuno fra se, nè contrastarne fra loro, nè ricusare al poeta di confessarla:
e con tutto questo ella non si nuoce scambievolmente, nè fa torto neppure a Tancredi o a Raimondo ec. In tutta questa parte l'equilibrio,
l'armonia, la
3526 bilanciata ed armonica e concertata
e concordevole varietà che regnano ne' caratteri del valore de' diversi Eroi de'
Cristiani, sono mirabilissime. I quali caratteri erano sommamente difficili a
variare, e però la lor differenza (massime fra Tancredi e Rinaldo) è piccolissima, ma, quel ch'è maraviglioso, ell'è nel tempo
stesso sensibilissima. Vero è che questa diversificazione l'ha proccurata e
ottenuta il Tasso non tanto col
variare le qualità del valore, quanto colla dispensazion de' successi e delle
imprese, giudiziosissimamente variata e graduata; {+e coll'altre circostanze, come della cura del cielo per
Rinaldo dimostrata con
visioni spedite e tanti miracoli fatti per produrre il suo ritorno al campo
ec. ec.}
(26. Sett. 1823.). {{V. p.
3590.}}