[3295,1] Conchiudo {in secondo
luogo} che i vecchi e maturi, i moderni, gl'insensibili, le donne
hanno maggiore egoismo e minore {e men vivo} amor
proprio che i fanciulli e i giovani, {gli antichi,} i
sensibili, gli uomini (perocchè quelli hanno men vita o vitalità, e l'egoismo è
qualità o passione morta, ossia men vitale che si possa). E che per questa
cagione sono naturalmente e men disposti e meno soliti di sacrificarsi per chi o
per che che sia, di compatire efficacemente o inefficacemente, di beneficare, di
adoperarsi per altrui: il che si vede effettivamente essere, e non può negarsi.
(Altrettanto dicasi dei deboli e dei forti, degl'infelici abitualmente e degli
abitualmente fortunati, e simili; tutte qualità
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alle quali corrisponde e {dalle} quali nasce in questi
maggiore, in quelli minore vitalità, ed abito di maggiore o minore attività e
vita). {#1. Anche i climi, anche le
stagioni, come influiscono sul più e sul meno della vita o vitalità,
attività interna o esterna ec. debbono anche influire sul più e meno
dell'amor proprio, e quindi anche dell'egoismo, e quindi anche della
disposizione naturale alla misericordia, alla benevolenza ec. Veggansi le
pagg. 2752.-5
2926. fine - 28.
}
2928,12752,12926,3