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Editorial Annotations:

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[3708,2]  Alla p. 3689. princ. Vivesco non ha perfetto nè supino neppur tolto in prestito. Ma il suo composto revivisco ha revixi. Ora il Forcell. conviene che questo non è suo ma di revivo, e ne conviene quantunque revivo, com'ei dice, a nemine est, quod sciam, usurpatum, si unum excipias Paulin. Nolan. * ec.  3709 (e v. il Gloss.). Perchè dunque non conviene egli che {p. e.} scivi scitum non sia di scisco ma di scio, ch'è pur verbo ab omnibus usurpatum * ? che suevi suetum non sia di suesco ma di sueo, benchè questo a nemine sit usurpatum * ? Del resto il trovarsi pure revivo, conferma la mia sentenza che tutti i verbi in sco sieno fatti da un altro analogo, {sebbene non sempre noto; e} il vedere che revivisco fa revixi e revictum (dimostrato da revicturus, se questo non è di revivo), come appunto revivo, conferma che i perfetti e supini de' verbi in sco, se gli hanno, sieno sempre tolti in prestito da' verbi originali, e non mai loro propri, o ch'essi mai non gli ebbero (ma nosco p. e. ebbe il supino suo proprio, noscitus, come a p. 3688. p. 3690.), o che gli hanno perduti. Sebbene non vi era bisogno di revivo a mostrar {tutto} questo nel nostro caso, bastando che vi fosse, e fosse noto, il verbo vivo, da cui a dirittura, senza revivo, o da vivesco (che vien da vivo) per composizione, poteva ben esser fatto il verbo revivisco, e forse e' lo è in effetto.