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[3756,3]  Alla p. 3706. Senza fallo il nostro verbo fu noo is, non no nis. (e altrettanto si dica di poo, non po, dà[da] πόω, il quale dovette essere poo pois povi potum secondo le ragioni che or si diranno). 1. da no non si sarebbe fatto nosco ma nisco. Veggasi la p. 3709 fine - 10 principio. 2. No non avrebbe fatto nel pret. novi ma ni (o per duplicazione neni), come suo sui, luo lui ec. Noo bensì doveva far noi, come suo sui ec. (p. 3731. seg. 3706. marg.), poi per evitar l'iato fece novi, come amai amavi, docei docevi,  3757 lui luvi ec. (p. 3706. 3732. v. Forc. in luo verso il fine). 3. Così no non avrebbe fatto notum ma nĭtum. Nè questo si sarebbe mai mutato in notum, nè ni o neni in novi. Bensì noi in novi nel modo detto; e in notum il regolare noĭtum di noo (p. 3708. marg. 3731-2. 3735.) {+Anche Nomen, agnomen, cognomen ec. vien da noo, e serve a mostrare, primo, noo non no (onde sarebbe nĭmen, come da rego regĭmen ec.); secondo, noo da cui esso viene, non da nosco, checchè dica il Forc. in nomen princip. e quivi Festo ec.} {Ne' composti notum o gnotum si cambia in gnĭtum (cognĭtum ec.) fuorchè in ignotus nome, e in ignotus participio e supino. V. anche agnotus ec.} 4. Nobilis non potrebbe venir da no. Bensì da noo. Perocchè i verbali in bilis nel buon latino non si fanno se non da supino in tum (o participio in tus), e non da altri, mutato il tum (o tus) in bilis. {V. p. 3825.} Bensì tali supini (o participii) non sono sempre noti, ma dato il verbale in bilis, e' si possono conoscere mediante l'analogia e la cognizione dell'antichità e della regola della lingua latina, le quali anche da se li possono mostrare, e il verbale in bilis li conferma, sempre ch'egli esista. P. e. Docibilis è da doci-tum. Questo supino già lo conoscevamo per altra via, benchè inusitato, cioè per altri argomenti ec. Il verbale docibilis lo conferma. Immarcescibilis da marcescitus inusitato. Già abbiam detto e sostenuto che il proprio participio  3758 o supino de' verbi in sco era in scĭtus. Eccone altra prova in marcescitum di marcesco (che ora non ha o non gli s'attribuisce supino alcuno) dimostrato da im̃arcescibilis[immarcescibilis]. Solu-tum, volu-tum - solu-bilis, volu-bilis ec. Labilis, nubilis, {habilis} ec. sono dai regolari, veri ed interi, benchè inusitati supini, labitum, nubitum, {#2. habitum è usitato, anzi solo usitato, ma non è il primitivo)} ec., secondo la regola, fuor solamente ch'e' son contratti da labi-bilis, nubi-bilis per effetto di pronunzia accelerata o confusa ec. o per evitare il cattivo suono ec. {#1. V. p. 3851.} Or dunque da no nĭtum avremmo nibilis. Nobilis non può essere che da no-tum, gnobilis da no-tum o da gno-tum, ignobilis da no-tum o gno-tum o igno-tus o gnobilis o nobilis. {+Ovvero nobilis ec. sono contrazioni di noibilis come notum lo è di noĭtum. V. la pag. 3832. fine.}