[3802,1] Non è dubbio che l'uomo civile è più vicino alla
natura che l'uomo selvaggio e sociale. Che vuol dir questo? La società è
corruzione. In processo di tempo e di circostanze e di lumi l'uomo cerca di
ravvicinarsi a quella natura onde s'è allontanato, e certo non per altra forza e
via che della società. Quindi la civiltà è un ravvicinamento alla natura. Or
questo non prova che lo stato assolutamente primitivo, ed anteriore alla società
ch'è l'unica causa di quella corruzione dell'uomo, a cui la civiltà proccura per
natura sua di rimediare, è il solo naturale e quindi vero, perfetto, felice e
proprio dell'uomo? Come mai quello stato ch'è prodotto dal rimedio si dee, non
solo comparare, ma preferire a quello ch'è anteriore alla malattia? Il quale già
nel nostro caso, voglio dir lo stato veramente primitivo e naturale, non è mai
più ricuperabile all'uomo una volta corrotto (non da altro che dalla società), e
lo stato civile (socialissimo anch'esso, anzi sommamente sociale) n'è ben
diverso. Bensì egli è preferibile al corrotto stato selvaggio: questa preferenza
è ben ragionevole, {e segue} ed è secondo il nostro e
il sano discorso: ma non al vero primitivo ec. ec. {{V. p. 3932.}}
3932,33932,3